È stata pubblicata la Direttiva del Ministro del lavoro e delle Politiche sociali, per la presentazione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione del Programma nazionale per il 2010 Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
- Le azioni che l’Italia intende porre in essere nell’ambito dell’Anno europeo sono selezionate in coerenza con l’articolo 2 della Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio, che ha stabilito i seguenti obiettivi e principi guida.
- Riconoscimento dei diritti: l’impegno del Programma nazionale italiano per il 2010 è quello di realizzare una campagna coordinata di azioni rivolte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei decisori politici sulle condizioni di vita delle persone che versano in povertà. E’ responsabilità comune – del pubblico e del privato, dei singoli e delle organizzazioni collettive – promuovere tale consapevolezza e l’attenzione alle strategie per una società più coesa e attiva.
- Responsabilità condivisa e partecipazione: l’obiettivo è quello di consolidare le dinamiche relazionali tra soggetti pubblici ai diversi livelli di governo e tra questi e i soggetti privati, al fine di sviluppare crescenti forme di partenariato. Un elemento innovativo per l’esperienza italiana costituisce l’impegno al coinvolgimento diretto nella realizzazione delle iniziative delle persone che portano la personale esperienza di condizioni di povertà e di opportunità di inclusione.
- Una società più coesa: le azioni promosse saranno volte a diffondere la consapevolezza dei vantaggi derivanti da una società senza povertà e organizzata per contrastare le forme di disuguaglianza che generano emarginazione e, in particolare maniera, si focalizzeranno sulla concezione della povertà come grado estremo di disuguaglianza.
- Impegni per azioni concrete: l’Anno europeo costituirà la piattaforma per l’aggiornamento della strategia italiana di contrasto alla povertà, che sarà formalizzata nell’ambito della Tavola rotonda sulla lotta alla povertà e l’inclusione sociale, che il Governo italiano realizzerà come evento di conclusione dell’Anno europeo.
- Realizzazione di progetti pilota per la sperimentazione di strategie per il suo contrasto e per la promozione di azioni educative, anche nelle scuole, riguardo al fenomeno della povertà.
- Realizzazione di eventi nazionali e locali di accrescimento della conoscenza, sensibilizzazione della società civile e identificazione di buone pratiche, che promuovano anche la partecipazione diretta delle persone in condizioni di povertà.
- Indagini, studi e ricerche per il miglioramento della conoscenza dei fenomeni, nell’ambito delle quali saranno centrali le analisi volte a migliorare le attività di monitoraggio e valutazione delle politiche, in particolare mediante lo studio dell’impatto delle misure di contrasto della povertà e lo sviluppo e la promozione nell’utilizzo di più sofisticati indicatori di povertà ed esclusione sociale (es. indicatori territoriali, del benessere, di mobilità intergenerazionale, ecc.).
- Promozione di reti di osservatori territoriali pubblici o in partnership con organismi privati con l’obiettivo di favorire e incentivare lo scambio di prassi e metodologie e definire standard comuni nella produzione di informazione, dati e indicatori sulle situazioni di povertà e di supportare la formulazione delle politiche locali di inclusione.
- tutte le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 ovvero, in particolare, alle Amministrazioni dello Stato, ivi compresi istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, alle aziende ed alle amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, alle Comunità montane e loro consorzi e associazioni, alle istituzioni universitarie, agli Istituti autonomi case popolari, alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, a tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, alle amministrazioni, alle aziende e agli enti del Servizio sanitario nazionale e alle Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
- le Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) – di cui al decreto legislativo n. 460 del 1997, iscritte all’Anagrafe unica ONLUS presso il Ministero delle finanze – Agenzia delle Entrate -, alle organizzazioni di volontariato – di cui alla legge n. 266/1991, iscritte nei Registri generali per il volontariato istituiti presso le regioni e le province autonome -, alle organizzazioni non governative – di cui alla legge n. 49/1987, iscritte nell’Elenco delle ONG che hanno ottenuto il riconoscimento di idoneità concesso dal Direttore per la Cooperazione allo sviluppo istituito presso il Ministero degli affari esteri -, alle cooperative sociali – di cui alla legge n. 381/1991, iscritte Registro prefettizio delle cooperative istituito presso la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo – e alle associazioni di promozione sociale – di cui alla legge n. 383/2000, iscritte nel Registro nazionale delle Associazioni di promozione sociale, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. I soggetti di cui sopra devono essere legalmente costituiti da almeno due anni alla data di pubblicazione delle presenti linee guida e, a pena di decadenza, per tutta la durata di attuazione del progetto finanziato.
- La proposta di progetto deve, a pena di inammissibilità, pervenire entro le ore 12:00 del 01 febbraio 2010.