Disabili e nuovo ISEE

Il Ministero del Welfare il 20 giugno scorso ha presentato alle associazioni di disabili la seconda bozza sulla riforma dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente che consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità quali, assegni di maternità, assegni per i nuclei familiari, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, asili nido, libri di testo gratuiti). In quel documento non solo è confermato il fatto che verranno considerati come redditi (e quindi rientraranno nell’Isee) anche gli aiuti monetari che lo Stato riconosce alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni), ma oltre ai trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, faranno reddito anche le carte di debito e i buoni spendibili per l’acquisto di servizi se denominati in euro.
Due le principali novità rispetto all'Isee oggi in vigore: la considerazione, per la stima della condizione reddituale, del nucleo familiare del beneficiario – compresi per determinate condizioni i figli non conviventi, che "valgono" una componente aggiuntiva – e il conteggio nel patrimonio dell'interessato delle donazioni recenti (fatte nei tre anni precedenti) di immobili a favore di persone tenute agli alimenti nei suoi confronti. Misure che sintetizzano l'obiettivo del ministero: mettere a punto strategie mirate di selezione dei beneficiari delle prestazioni, in un'ottica di equità e in un quadro di scarsità delle risorse disponibli.
Più in generale, la condizione di disabilità incide sul calcolo del reddito: all'ammontare complessivo andranno sottratte le spese sanitarie fino a 6mila euro e le spese o franchigie riferite al nucleo familiare e modulate per le differenti ipotesi in cui esso comprenda persone con disabilità media, grave o non autosufficienti.
E' proprio sulla selezione e sulla rinuncia a una copertura universale di certe prestazioni assistenziali (ma una soglia di accesso o una categorizzazione per fasce di reddito delle prestazioni non è stata ancora formulata) che si appuntano le maggiori riserve e critiche.

Sport e disabilità

Realizzazione di attività sportive a favore di persone diversamente abili

Soggetti ammessi: Soggetti costituiti almeno da 3 anni che abbiano sede legale, amministrativa e operativa nella Regione Puglia e che siano regolarmente iscritti al RUNTS e la cui attività si esercita nell’indicato settore di intervento “Volontariato, Filantropia e Beneficienza”.