E’ stato pubblicato venerdì 23 novembre scorso il Decreto 200/12 che disciplina il pagamento dell’Imu delle organizzazioni non profit. Tale decreto individua sia gli enti che non pagheranno – dal 1 gennaio 2013 – l’Imu in virtù della loro natura non commerciale sia quelli che la pagheranno in quanto esercitano attività commerciale.
La normativa precisa anche le modalità applicative dell’imposta per le unità immobiliari con utilizzazione mista, dove cioè si svolgono sia attività istituzionali sia attività commerciali.
Sono esentati dal pagamento dell’Imu solo gli enti non profit che non svolgono le attività commerciali e nel cui statuto sono precisati le seguenti clausole: il divieto di distribuire utili; l'obbligo di reinvestire gli eventuali utili per scopi di solidarietà sociale e l'obbligo, in caso di scioglimento, che i fondi residui saranno devoluti ad altro ente non commerciale.
L’articolo 4 del decreto definisce ulteriori condizioni legate alla non commerciabilità distinte per settore di attività dell’ente: assistenziali e sanitarie, didattiche, ricettive, culturali e ricreative oppure sportive.
In questi casi, se l’ente è accreditato o convenzionato, le attività devono essere gratuite o possono essere richiesti “eventuali importi di partecipazione alla spesa”; se invece l’ente non è accreditato né convenzionato, le attività devono essere gratuite o può essere chiesto un versamento di corrispettivi di “importo simbolico” e, comunque, “non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con il costo effettivo del servizio”. È previsto, infine, che gli enti non commerciali presentino una dichiarazione specificando gli immobili per i quali è dovuta l'Imu.
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