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Volontariato Puglia Luglio 2015: Riprendiamo il largo

IL SOMMARIO

EDITORIALE 02 Riprendiamo il largo

QUI FOGGIA
03 Fraternità misericordia San Pio X
04 Festa del volontariato Dauno

QUI BARI
05 Il bilancio sociale
06 Other Minds; Integrazione a 4 zampe
07 Fermenti librici attivi

QUI BRINDISI
08 Delegazioni: sperimentazione consolidata
09 Volontariato e politica

QUI TARANTO
10 Giovani in volo

QUI LECCE
12 Una terrazza sul mare per i malati di SLA
13 200 volontari per i beni comuni
14 I volontari fermano la strage degli ulivi

copertina Volontariato Puglia Luglio 2022: Storie di antimafia sociale in Pugliacopertina Volontariato Puglia Luglio 2022: Storie di antimafia sociale in Puglia

Storie di antimafia sociale in Puglia

Volontariato Puglia Luglio 2022

  • Angelica Bilotti; Maddalena Bitonti; Annalisa Graziano; Camilla Lazzoni; Tiziano Mele; Leonardo Ferrante (collaborazione); Porzia Spinelli (progetto grafico)
  • Csv di: Foggia, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto
  • CSVPugliaNet – Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato della Puglia
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Questo numero della Rivista si chiude il 19 luglio. Non è una semplice coincidenza perché quando si parla di antimafia sociale i simboli non sono mai slegati dai gesti. Trent’anni. Il tempo che ci separa dalla strage di Via D’Amelio. Ancora senza verità e giustizia. A Palermo, in una via popolata senza alcuna protezione, muoiono Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Unico sopravvissuto Antonino Vullo. 57 giorni dopo Capaci e le morti di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, unici sopravvisuti Angelo Corbo e Antonio Vullo. Una ferita collettiva non una tragedia personale, ci ricorda Fiammetta, la figlia di Paolo. Un punto di non ritorno. In quei giorni, probabilmente, è nata l’antimafia sociale così come la conosciamo adesso, fatta della reazione di tanti cittadini onesti che hanno deciso di non essere più indifferenti, semplici tifosi dagli spalti. Cittadini che hanno scelto di scendere in campo, giocare la partita, indossando un’unica divisa a differenza di chi, in quegli anni, ha preferito vestire contemporaneamente due casacche.
«Solo il racconto dei margini e dei frammenti permette di aprire uno squarcio e di comprendere qualcosa. Comprendere come si intersecano tra loro cose vecchie e cose nuove» (Alessandro Leogrande)